Glifo 1 – IN PRINCIPIOIl glifo viene introdotto dal primo discorso pronunciato dal soggetto 16 nella trama di Assassin’s Creed. In corsivo sono presenti le distorsioni vocali in italiano. Per una maggiore sicurezza del testo distorto, ho ascoltato il discorso anche in inglese, in cui le distorsioni si trovano in punti diversi.
“
Mi chiamo… Mi chiamano soggetto 16. Ascolta, non mi resta molto, c’è una cosa che devo farti vedere. Una cosa su cui ci hanno (assass…) mentito. Tutto quello che sappiamo, tutto quello che siamo portati a credere… E’ falso.
Ok… Ho trasferito la prova, il file che dimostra tutto ma… l’ho diviso in 20 pezzi e li ho… li ho protetti con un codice. La prudenza non è mai troppa…
La regina Isabella… No… no… non lei.. … Ehm… In che secolo siamo? Uhm… Vabbè, non importa. Ascolta, ho nascosto il codice del primo file in questo programma. Trovalo. Trovali tutti. Col percorso… inizierai a capire la verità”
Interpretazione:
E’ interessante la distorsione in cui dal nulla dice “Assass…”. Potrebbe essere il primo riferimento al fatto che 16 fosse un assassino.
Col senno di poi, inoltre, sappiamo che ciò che dimostra “tutto”, ovvero che quello in cui crediamo è falso, è il video che dimostra che gli uomini non sono nati da Adamo ed Eva e non si sono evoluti autonomamente, come vedremo poi in futuro.
La regina Isabella a cui 16 si riferisce è con buona probabilità la
regina Isabella I di Castiglia, detta “La Cattolica” e adesso vi dimostro perché. In Project Legacy si può giocare a dieci dei contratti degli Assassini che Ezio commissiona dalle piccionaie in Brotherhood. In uno di questi contratti, che si svolge a Barcellona, gli Assassini si accorgono che le decisioni dei regnanti della Spagna Isabella di Castiglia e
Ferdinando II di Aragona, anch’egli detto “Il Cattolico”, già prossimi al fanatismo religioso, sono influenzate dai loro consiglieri spirituali e da “sacerdoti e sedicenti profeti”. In aggiunta, Cesare Borgia invia missive con minacce di morte ad Isabella richiedendo aiuto per estendere la propria importanza in Portogallo. Tali minacce, ancora più credibili per l’autorità religiosa del padre di Cesare, papa Alessandro VI, inducono la regina ad aiutare i Templari. Gli Assassini, per evitare ciò, la fanno avvelenare (nella realtà muore di cancro all’utero). Tutta questa pappardella per dire, come era intuibile, che il soggetto 16 aveva tra i suoi (come vedremo) molteplici antenati uno degli assassini che hanno avvelenato Isabella di Castiglia.
Torniamo al glifo. La prima e unica sezione è data da un minigioco classico dei glifi, ovvero la scelta di 5 immagini su 10 in base a un indizio. L’indizio è:
“Cinque di queste scene mitologiche hanno
un elemento in comune.
Riconoscilo e inizierai a vedere”
Tralasciando il fatto che nella versione in inglese gli indizi in rosso si riferivano davvero all’elemento in comune, i quadri sono apparentati da una mela, la Mela dell’Eden (non si sa bene quale, credo che quello che si cerca di rappresentare qui sia più il fatto che certe scene mitologiche abbiano come sfondo i Frutti dell’Eden)
Le scene da scegliere sono quindi le seguenti:
* La caduta
* Ercole nel giardino delle Esperidi
* Atalanta e Ippomene
* Il giudizio di Paride
* Idun e le mele
Interpretazione:
Queste cinque scene bibliche e mitologiche indicano che in realtà molti (se non tutti) i racconti mitologici e religiosi che l’uomo conosce sono avvenuti realmente, anche se magari non esattamente come sono stati tramandati. Ciò è anche confermato dal discorso di Minerva, la quale dice “Truth turned into myth and legend” ovvero “La verità si è trasformata in mito e leggenda” a causa degli uomini stessi che non hanno saputo tramandarla a causa di incendi (tempeste solari?), carestie e alluvioni, come dice Giunone, o che magari non hanno voluto tramandarla nel modo corretto. Ma cosa hanno a che fare con la mela queste cinque scene? Vediamole una per una.
La cadutaLa prima scena è la più semplice e la più complessa allo stesso tempo. E’ la più semplice da spiegare perché tutti conosciamo già il filmato della Verità di AC2, tutti sappiamo chi siano Adamo ed Eva nella religione e in Assassin’s Creed e quale sia stato il contatto che questi hanno avuto con la Mela. E’ più complessa di tutte le altre scene perché è la più importante, funge da “origine” della libertà umana e perché essendo un punto centrale della trama di AC2, solleva molte più domande non risposte rispetto alle altre scene rappresentate in questo glifo.
Ercole nel giardino delle EsperidiDa questo punto in poi non possiamo più basarci su fatti “concreti” come il video della verità, ma solo su supposizioni e interpretazioni. Il mito a cui si riferisce questo quadro è l’undicesima fatica di Ercole, ovvero quella in cui Ercole deve rubare delle mele dal giardino delle Esperidi.
Nella mitologia greca le Esperidi sono delle ninfe che proteggono un bellissimo giardino localizzato nell’estremo Occidente del mondo, (secondo wikipedia) vicino alla catena montuosa dell’Atlante, situata nel nord Africa (Suona familiare? Il Kilimanjaro e l’Eden si trovano nel sud dell’Africa, relativamente vicini alla zona che ci interessa). Il giardino di cui parliamo era il frutteto di Era (Giunone) dove crescevano, a seconda dei miti, uno o più alberi dalle
mele d’oro che conferivano l’immortalità a chi le mangiasse. Le Esperidi hanno il compito di coltivare e proteggere queste mele, ma nel mito si racconta che a volte ne mangiano anche. Non fidandosi di loro, Era mette a protezione del giardino anche un drago mai dormiente dalle cento teste. La fatica di Ercole consiste semplicemente, tra le diverse variazioni giunteci, nell’uccisione del drago e nel furto di una mela d’oro o in un’astuzia perpetrata ai danni di Atlante, il Titano che sosteneva il cielo sulle spalle, al fine di far rubare a lui la mela. In un’altra delle variazioni della trama, successivamente alla fatica, si racconta che Atena (Minerva) riporta le mele rubate al Giardino.
Di conseguenza, l’importanza di Ercole nel mito potrebbe derivare dall’utilizzo della Mela e non è escluso che anche la sua forza derivasse da essa. Non dimentichiamoci inoltre che Ercole era un semidio, figlio di Zeus (Giove) e di Alcmena, un’umana. Un’incrocio tra un dio (o appartenente alla Civiltà Precedente) e un’uomo, anche questo suona familiare…
Ah un’altra cosa, tenete a mente Era (Giunone), Atena (Minerva) e Zeus (Giove), con l’aggiunta di Afrodite (Venere), perchè compariranno più volte nei glifi… La triade capitolina era già prevista, come del resto si capisce dal discorso di Minerva alla fine di AC2.
Atalanta e IppomeneNel mito il padre di Atalanta, Iaso,vuole un maschio come figlio. Vedendo che gli nasce una figlia, la abbandona, come era uso in questi casi. Come spesso capita in miti simili, Artemide (Diana) la salva, facendo di lei una ninfa, ovvero una semidivinità della natura. Atalanta, col tempo sviluppa un carattere molto selvaggio e una forte abilità nella caccia. E’ dotata di tanto carattere da chiedere di far parte degli Argonauti, ma viene rifiutata (non dimentichiamoci degli Argonauti e di Giasone, ne parleremo in seguito).
Le sue varie “imprese” la fanno riconoscere dal padre, che insiste affinché lei si sposi. Atalanta è contraria perché un oracolo le aveva rivelato che se si fosse sposata sarebbe stata trasformata in un animale. La ninfa, comunque, per accontentare il padre e sicura delle sue abilità, annunciò che avrebbe sposato solo l'uomo capace di vincerla nella corsa, mentre se fosse stata lei a vincere, avrebbe ucciso il pretendente. Molti morirono, perché Atalanta, dando all'inizio un piccolo vantaggio al pretendente, lo raggiungeva facilmente prima della meta, armata di una lancia con cui lo trafiggeva.
Un giorno si presentò un pretendente di nome Ippomene (o Melanione) che, innamoratissimo, chiese aiuto ad Afrodite per vincere la gara di corsa. La dea diede allora a Ippomene tre
mele d'oro (tratte secondo alcune versioni del mito dal
Giardino delle Esperidi) ed egli, seguendone il consiglio, lasciò che cadessero una a una durante la corsa. Atalanta ne risultò irresistibilmente attratta e si fermò ogni volta a raccoglierle perdendo così terreno prezioso e, infine, la stessa gara. Di conseguenza i due si sposarono.
In un momento successivo, nel corso di una caccia, i due sposi entrarono in un santuario di Zeus e qui sui saziarono d'amore, per cui il dio, indignato per questo sacrilegio, li mutò entrambi in leoni, avverando la profezia. Altre versioni affermano che il santuario fosse di Cibele e che la divinità a mutarli fosse la stessa Afrodite.
Atalanta, secondo la mitologia, parte come figlia di uomini, ma poi viene considerata come ninfa o semidivinità. Ammettendo anche che Atalanta fosse anche un ibrido come Adamo ed Eva, e come Desmond e Altair, si può comunque ipotizzare che Ippomene abbia comunque usato le mele per trarre Atalanta in inganno mentalmente e vincere. Oppure magari Atalanta conosceva il vero potere delle Mele e quindi se ne fregò altamente nella gara, chi lo sa…
Il giudizio di ParideIl giudizio di Paride è uno degli episodi dei miti ritenuto cause della guerra di Troia. In questo episodio Zeus allestisce un banchetto per la celebrazione del matrimonio tra Peleo e Teti. Eris, dea della discordia, non viene invitata e, inviperita per questo fatto, si reca al banchetto e getta una
mela d’oro con sopra scritto “Alla più bella”.
In questa occasione sono tre dee a contendersi la mela affermando di essere loro la più bella: Era, Atena e Afrodite. Queste cercano di parlare con Zeus per far decidere a lui chi sia la più bella e Zeus, volendo evitare di favorire una delle tre sulle altre due, passa la decisione (o meglio la patata bollente) a Paride, principe di Troia, con la giustificazione (scusa?) che lui è l’uomo più bello del mondo e quindi è perfetto per il giudizio.
Ermes (Mercurio), incaricato da Zeus, porta le tre dee da Paride e queste, per ottenere la mela e quindi un giudizio favorevole da parte sua, gli offrono ognuna un dono: Atena, grazie al dono della sapienza, gli promette di renderlo imbattibile in guerra; Era gli promette di renderlo ricco, potente tanto che ad un suo gesto interi popoli si sarebbero sottomessi e talmente glorioso che il suo nome sarebbe echeggiato fino alle stelle; Afrodite gli promette di appagare i suoi “desideri amorosi” facendo sì che lui avesse in sposa la donna più bella del mondo, ovvero Elena di Troia.
Indovinate cosa ha scelto Paride (come avrebbe fatto il 99% degli altri uomini)? Esattamente, sceglie Afrodite al fine di avere Elena, facendo arrabbiare Atena ed Era. Afrodite poi davvero lo aiuta a rapire Elena, moglie di Menelao, re di Sparta. Questo rapimento sarà poi la ragione che scatenerà la guerra di Troia, per cui il pomo d’oro prese il nome di Pomo della Discordia.
Stento a credere che le tre dee discutessero così futilmente su chi fosse la più bella. Le mie interpretazioni sono due: o Eris aveva la mela e, avendola scoperta, le tre dee hanno promesso di tutto a Paride pur di ottenerla, oppure erano tutte e tre d’accordo e hanno creato questa situazione, vista la loro bassa considerazione degli uomini, per prendersi gioco di Paride e di coloro che avrebbero preso parte alla guerra, considerando anche che, possedendo la “conoscenza” e la mela, sapevano già cosa sarebbe successo.
Idun e le meleLe equivalenze tra gli dei nordici e quelli classici non sono dirette come quelle tra gli dei greci e quelli romani. Se sbaglio, fatemelo notare e abbiate pazienza
Idun, o meglio Iðunn, è una dea della mitologia nordica, sposa del dio della poesia Bragi (immagino equivalente di Apollo) e guardiana dei frutti miracolosi, identificati comunemente come
mele, delle quali gli dei si nutrono per mantenersi immortali e per non invecchiare. Gli dei e quindi anche Idun e anche le mele si trovavano ad Asgard, la residenza degli dei, separata dal mondo mortale (qualcuno ha detto Eden?)
L’episodio per cui Idun è più ricordata è quello del suo rapimento ad opera del gigante Þjazi. La trama inizia con il gigante che, trasformato sotto forma di aquila, rovina un arrosto di cui si volevano cibare gli dei Odino (padre degli dei e quindi Giove), Hœnir (dio della forza di spirito dell'acqua) e Loki (dio delle bugie e della finzione). Loki tenta di colpire l’aquila con un bastone, ma questo vi rimane incastrato e l’aquila spicca il volo. Loki, per salvarsi, stringe un patto con Þjazi, promettendo di consegnargli Idun e le mele. Così accade ed in poco tempo gli dei cominciano a invecchiare a causa dell’assenza delle mele.
Saputo dell’intrigo di Loki, gli dei gli ordinano di riparare a quanto successo. Loki dunque si trasforma in un falco, si reca alla dimora del gigante mentre questi è momentaneamente fuori casa, trasforma Idun in una noce e la porta via. L’episodio si conclude con il gigante che si accorge del tentativo di salvataggio di Loki, si trasforma in aquila e insegue Loki-falco, il quale però, riesce ad arrivare ad Asgard insieme ad Idun, mentre gli altri dei creano una barriera di fuoco, tra le fiamme della quale il gigante perisce.
Gli elementi interessanti di questo episodio, secondo me sono almeno due.
Innanzitutto, come più volte ci è stato detto, la Civiltà Precedente è stata divinizzata da tutti i popoli per come questi l’hanno percepita, per cui non esistono solo la mitologia classica romana e greca, ma anche moltissime altre, tra cui quella nordica. Ciononostante, i caratteri di alcuni dei sono simili o molto simili (per esempio Giove e Apollo) e ciò sta a significare che le mitologie hanno spesso una matrice comune, che nella storia di AC si identifica, come intuibile, in Quelli Venuti Prima.
L’altra cosa interessante è la similarità di questo mito con quello del
Giardino delle Esperidi. Gli elementi in comune si sprecano: il giardino è protetto da dei o semidei, presenta frutti che garantiscono l’immortalità, svariate persone intendono rubarne i frutti proibiti… Frutti proibiti… Come dice wikipedia, questo mito è anche molto molto simile alla prima leggenda / racconto religioso, quello della
Caduta. Anche qui infatti si ha un giardino, controllato da Dio, con svariati frutti, tra cui uno proibito. La cosa diversa nel racconto di Adamo ed Eva è che il cogliere / mangiare il frutto non dà l’immortalità o la perpetua giovinezza, ma la conoscenza e la coscienza di sé, ed è per questo che quest’ultimo mito (quello di Adamo ed Eva), nella sua semplicità, risalta sugli altri.
Quanto al glifo, questo termina subito dopo la scelta dei cinque dipinti, mostrando un primo piano di una mela. Ma non aspettatevi che sia così semplice in futuro....
Fonti:
Assassin's Creed 2 (ITA)-Guida ai Glifi 1-5AC Wikia - User: Gta-mysteriesProject Legacyhttp://it.wikipedia.org/wiki/Isabella_di_Castigliahttp://it.wikipedia.org/wiki/Ferdinando_II_d%27AragonaAssassin's Creed 2 FAQ Walkthrough by DarkerCompanionhttp://it.wikipedia.org/wiki/Peccato_originalehttp://en.wikipedia.org/wiki/Hesperideshttp://en.wikipedia.org/wiki/Atlas_Mountainshttp://it.wikipedia.org/wiki/Atalanta_%28mitologia%29http://it.wikipedia.org/wiki/Giudizio_di_Paridehttp://it.wikipedia.org/wiki/I%C3%B0unnIl testo è paro paro preso da dove l'avevo pubblicato un mese fa, spero non ci siano delle castronerie grammaticali