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[Assassin's Creed Story] - L'Assalto dei Templari

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Excellent Assassin's
view post Posted on 14/2/2013, 21:25     +1   -1




Ricordate che la storia vede come protagonista Connor, ma è DIVERSA dall'originale! Buona lettura.
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[Assassin's Creed Story - L'Assalto dei Templari]



INTRODUZIONE



"Sappiamo tutti che i Templari furono sconfitti da Altair Ibn La Ahad, mentre i Borgia furono sconfitti da Ezio Auditore. Credavamo che fossero sterminati mentre ogni volta si rialzano e nell'ombra tramano vendetta. Da poco Desmond ha saputo di avere un nuovo Antenato. Costui sarà il più grande Assassino della sua epoca. Il suo nome è Connor Kenway!"

Capitolo 1 - Pericolosa Frontiera



Frontiera, 1735

Ratonhnhakè:ton uscì di casa, per parlare con la madre poco fuori dal villaggio accompagnato dal suo più grande amico Kanen'tò:kon.
Per ogni evenienza prese con se Dardi e Frecce.
Appena furi dal villaggio, la Grande Madre fece cenno loro di stare attenti, la Frontiera è un luogo pericoloso.
Ratonhnhakè:ton aveva letto molti libri a riguardo e aveva capitol a quel che aveva letto che in vari posti si trovavano varie specie di animali, prede e predatori.
Il più pericoloso era il Puma, ma anche la Lince e il Lupo non erano da meno. L'Orso invece tende a tenersi a distanza dal pericolo, ma se qualcuno gli da fastidio non esita ad affrontarlo.
Nella regione di caccia dove viveva lui però c'erano solo Lupi. Lupi grandi come Orsi, e non meno pericolosi. Kanent'tò:kon stava alle sue spalle all'allerta.
Era la prima volta che andavano in Frontiera, ma è come se ci fossero stati da sempre. Seguirono il sentiero principale e non molto distante dal villaggio trovarono la madre di Ratonhnhakè:ton. << Madre! >> disse dopo un attimo di silenzio.
<< Ciao Ratonhnhakè:ton, sto cogliendo dei Funghi per fare un buon brodo. Però mi servirebbe anche della carne di Cervo. Chiederò a un cacciatore del villaggio di catturarlo per me >>
<< Madre, la procuro io la carne che ti serve, non c'è bisogno di tanto stress! >>
<< Beh, è la tua prima volta. Potresti provare, ma sta attento e se c'è bisogno di aiuto accendi il fuoco >>
Gli mise nella bisacca in pelle dei Carboncini e dei bastoncini di legname.
<< Grazie >> s'interruppe, poi riprese << Ne terrò conto >>.
Poi scomparirono nella radura.
<< Allora, dobbiamo procuirarci carne di Cervo. >> disse Ratonhnhakè:ton.
<< Come facciamo? >> ribattè Kanen'tò:kon.
<< Cerchimo un buon posto dove attirarlo e al momento giusto lo abbatterò >>.
Kanen'to:kon non aggiunse nulla. Camminarono per ore finchè no trovarono un buon posto. Un grande albero provvisto di rami per riuscire a salirci sopra. Li vicino Erbetta alta per nascondersi adeguatamente. Poi gran finale un grosso Cervo nelle vicinanze distratto a marcare il terreno.
<< Piazzeremo una Trappola qui, e ci aggiungeremo una manciata di Cibo per attirarlo >> disse Ratonhnhakè:ton.
Estrasse una Trappola e la posizionò per terra, poi estrasse un pugno di cibo misto e la buttò attera nell'area della trappola.
Poi aggiunse << Saliamo su quest'albero così non ci vedrà e potremo ucciderlo >>
<< Ehm..visto che non cen'era bisogno non te lo ho detto, ma io non so salire sugli alberi>>
<< Oh, non c'è problema non per niente esiste l'Erba alta. Naconditi li e aspetta. >>
Il Cervo si avvicinò alla trappola, ma qualche cosa andò storto perchè all'improvviso il Cervo si impennò e un Lupo lo azzannò con tale forza da spezzargli l'osso del collo.
Il Cervo iniziò a crollare pian piano fino a cadere a terra in un tonfo.
Senza esitazione Ratonhnhakè:ton si gettò sulla bestia e con un solo pugno lo stordì.
Estrasse l'arco e ne preparò la freccia. Mentre il Lupo cercava di riprendersi si preparò ad azzannarlo.
Così fece e gli saltò addosso, ma abilmente Ratonhnhakè:ton scoccò la freccia conficcandogliela dritta in mezzo agli occhi.
Scuoiò sia il Cervo che il Lupo e mise le parti interessate dentro a un sacchettino avvolti in un pezzo di carta bianca, umida.
Fece cenno a Kanen'to:kon di seguirlo e insieme tornarono al villaggio. Raccontarono alla madre quel che era successo e lei mollò un bacio sulla guancia di Ratonhnhakè:ton e aggiunse:
<< Meno male che siete sani e salvi ragazzi, sennò non me lo sarei mai perdonato >>.
Infine Ratonhnhakè:ton estrasse le Zanne e la Pelle di Lupo e le mise sul tavolo. Poi prese la Carne di Cervo e la pose alla madre << Grazie >> si limitò a dire lei.
Verso sera la cena era pronta un buonissimo stufato di Cervo con funghi ed erbette fresche. Ratonhnhakè:ton invitò Kanen'to:kon a cena. Mangiarono la Grande Madre, l'Artefice del pasto e i due ragazzi. Questa è stata un avventura particolare e pericolosa, ma ne è valsa la pena, perchè quello è stato il pasto più buono che abbiano mai mangiato!


Capitolo 2 - Incontro pericoloso



Frontiera, 1740

<< Ratonhnhakè:ton! Ratonhnhakè:ton! >> urlò Kanento':kon entrando
improvvisamente in casa.
<< Kanento':kon che succede? >>.
<< Abbiamo trovato della gente del nostro villaggio morta! >>.
<< Come? Morta? >>
<< Si, morta stesa a terra e piena di segni strani, sicuramente non può
essere stato neanche il più brutale degli esseri umani! >>.
La madre si limitò a guardare Ratonhnhakè:ton e fece cenno di stare attento. Era ancora in giovane età e non avrebbe infierito sulla crescita e sulle scelte
del figlio.
Uscirono di casa in fretta e Ratonhnhakè:ton prese come al solito L'Arco, i Dardi e le Freccie. Questa volta però in cambio della selvaggina, sua madre ha fatto forgiare un Tomahawk, perciò prese con se anche quello. Pochi passi e già si poteva sentire il nauseante odore dei cadaveri.
Sembrava che qualche bestia molto più grande di un Lupo li avesse aggrediti, senza poi mangiarli o cose simili.
Ratonhnhakè:ton scrutò con cura la disposizione dei cadaveri, le macchie di sangue sparse sul terreno, le borse e gli oggetti caduti dopo l'aggressione.
Un essere umano avrebbe sicuramente e accuratamente nascosto i cadaveri depredano gli oggetti e se necessario anche aver tolto di mezzo le piccole macchioline che poco a poco diventano chiazze. Per lo più seguendo la strada di cadaveri e le assai piccole chiazze di sangue si giungeva ad un lago.
<< Io cerco qui intorno, tu sali sull'albero e scruta il paesaggio, spero che tutti questi anni di guida non siamo stati vani >> disse Ratonhnhkè:ton.
<< D'accordo, non ti preoccupare >>.
Nei 5 anni trascorsi Kanento':kon aveva imparato grazie a Ratonhnhakè:ton a salire sugli alberi. Senza difficoltà riusci ad aggrapparsi e a raggiungere un punto abbastanza elevato da poter vedere l'intero paesaggio.
Ratonhnhakè:ton inziò a cercare, ma senza alcun risultato. Poco dopo a nord dei cadaveri il fragoroso rumore di una cascata.
E lì, accanto un cadavere di un tizio in giubbotto rosso, accostato al muretto. Un entrata sotterranea! Con un balzo Ratonhnhakè:ton si getto al di là della cascata.
Una grotta enorme, un ottimo nascondiglio per un predatore, e per lo più all'interno della cascata.
Considerando tutti gli indizi e le situazioni probabilmente si nasconde un Orso! << Strano..perchè un Orso qui? >> pensò fra se e se Ratonhnhakè:ton. Nascondendosi nell'erba proseguì a grandi passi, fino a raggiungere l'Orso.
Era veramente grande, d'orato e in carne.
Attirò l'Orso con dei rumori e al momento giusto attaccò, ma l'Orso abilmente schivò e con una zampata slanciò fuori dalla grotta il ragazzo.
Quest'ultimo recuperò il Tomahawk caduto, l'Orso tentò un assalto, ma
Ratonhnhakè:ton gli tagliò una zampa facendolo andare su tutte le furie.
Si allontanò e caricò.
Poi in men che non si dica iniziò a correre, più vicino
sempre più vicino, ancora più vicino, finchè non fu a due metri da lui, Ratonhnhakè:ton non si mosse.
Tutto ad un tratto balzò in groppa all'Orso e ne squarciò la gola riducendolo allo stesso stato dei cadaveri trovati all'inizio del percorso. Ne estrasse pelli, zanne e artigli, da donare a sua madre. Kanen'to:kon scese dall'albero e insieme tornarono al villaggio.
<< Ecco qua, madre! Pelle, zanne, artigli del famigerato Orso >>.
<< Grazie con questi potrò fabbricarti altre armi. >>. Il pericolo era ormai scampato, la bestia era morta. Pensate un po' qualcuno lo chiamò anche Mangiauomini, ma non era vero, perchè lui uccideva, non mangiava!

Capitolo 3 - In giro per la Frontiera



Frontiera, 1745
<< Ratonhnhakè:ton... >> lo chiamò la madre mentre lui sonnecchiava
<< Madre? Dimmi >> ribattè lui ancora mezzo assonnato.
<< In questi 5 anni passati ti ho fabbricato tante armi, da tutte le pelli ricavate dalle tue battute di caccia, ma Tomahawk a parte non le hai utilizzate! >>
<< Tu cosa proponi? Non c'è motivo per usarle! >>
<< Ed è qui che sbagli. Ho sentito dire che al di là della Frontiera abita un vecchio che si fa chiamare Achille. >>
<< Bene. Allora andrò fin là e gli chiederò se è disposto ad aiutarmi! >>
<< Buona fortuna, abbi cura di te! >>
Detto questo uscì di casa e si mise in viaggio. Salì sul primo albero in pendenza per evitare brutti incontri e percorse l'intera regione. Attraversò Concord, Lexinton, Valley Forge, il Black Creek etc. esplorando la Frontiera. Forse più perchè si era perso, che per esplorare l'intero luogo. Non riusciva a trovare la casa del signore.
<< Mi sono perso. E non ho preso con me le armi. Che sbadato! >>
<< Ehi! Hai problemi? >> urlò una voce da sotto di lui.
<< Eh? Chi sei tu? >> ribattè Ratonhnhakè:ton
<< Sono Angus! Ti sei per caso perso? >>
<< Si. Sto cercando un tizio che si chiama Achille. >>
<< Achille?... Ah si! Il vecchio in fondo alla Frontiera. Beh sappi che la casa è dalla parte opposta della Frontiera. Ora ti trovi al Black Creek, mentre l'Abitazione e a Est del posto. >>
<< Oh, no! Dovevo portare con me le Mappe e le Armi >>
<< Allora sei fortunato! Io vendo sia Mappe che Armi. E se le Armi sono già state create le puoi fare inviare presso il mio negozio. E si può dire anche per le Mappe! >>
<< D'accordo, ma come faccio? >>
Scese dall'albero per parlare meglio.
<< Allora, mi dici il Paese da cui vieni...>>
<< Kanien'keha:ka >>
<< Nazionalità >>
<< Indio Americana >>
<< Che cosa devo ricevere? >>
<< Le 2 Mappe della Frontiera e le Armi. Per ulteriori chiarimenti contatti mia madre >>
<< Non c'è probelma ragazzo. Entro poche ore il tutto arriverà >>
<< D'accordo, grazie! >>
<< Prego. Riposati nella taverna in tanto e mangia qualche cosa! >>
Così fece, Ratonhnhakè:ton si rintanò in una taverna e odinò un piatto di pasta al sugo. Mentre mangiava, due uomini con i Giubbotti rossi come quello dell'umomo morto davanti alla caverna dell'Orso di 5 anni fa, parlavano fra loro. Da quel che era riuscito a capire si facevano chiamare Templari o Giubbe Rosse, e presto si sarebbe attuata una rivoluzione nel continente americano.
<< Meglio dire tutto al vecchio, quando arriverò da lui >> pensò fra se e se
Uscì dalla locanda e raggiunse correndo Angus.
<< Angus! >>
<< Ehm...il tuo nome...>>
<< Ratonhnhakè:ton! >>
<< Grazie sai l'età...>>
<< Veramente è colpa mia non te lo ho mai detto...>>
<< Beh sempre l'età. Comunque non è di questo che volevo parlarti. Sono arrivate le Mappe e le Armi da te richieste con una lettera da tua madre >>
<< Grazie. Vediamo che dice: Ratonhnhakè:ton è stata anche colpa mia non mi sono ricordata delle Armi..strano eh? Comunque ora è tutto a posto. Buon viaggio. >>
<< Grazie ancora Angus! Quanti sold...>>
<< Ma figurati, gratis! Il mio dovere è aiutare. >>
<< Beh, allora arrivederci! >>
<< A presto ragazzo! >>
E correndo via scomparì nella vegetazione. Grazie alla mappa riuscì a ritrovare la strada, e dopo tanto tempo era riuscito ad arrivare a destinazione. Scorrendo la seconda mappa la casa dovrebbe essere al centro della regione. Eseguì un balzo della fede e iniziò a correre. A metà percorso scorse vari Lupi, ma li seminò tutti dalla fretta che aveva. Salì su un albero, si gettò in un lago, riprese la corsa dopo essere arrivato a riva, uccise e scuoiò un Cervo da donare ad Achille per ringraziarlo. E finalmente eccola lì. Una grande, enorme casa.
Addirittura così grande che si poteva classificare come Tenuta più che come casa!

Capitolo 4 - Convincere il vecchio



Tenuta Davenport, 1745

Ratonhnhakè:ton bussò alla porta. Dapprima nessuna risposta, poi quando il ragazzo stava per bussare una seconda volta la porta si scaraventò e lui finì con la faccia a terra. Un vecchio che all'apparenza pareva avere circa 60 anni si presentò alla porta e con voce roca e minacciosa disse:
<< Vattene via, non voglio saperne niente! >>
<< Ma signore, io devo esser...>>
Ma prima ancora che potesse finire, la porta era già chiusa. Bussò ancora, ma il vecchio non aprì. Intanto scese la notte, ma non poteva tornare da dove era venuto. Così corse in una delle stalle della Tenuta. Quella notte faceva freddo e per lo più diluviava. Una brutta serata per chi come lui doveva restare fuori all'aperto. Nonostante tutto ciò, Ratonhnhakè:ton dormì come un sasso e la mattina dopo non pioveva più. Un sole raggiante rispendeva nel cielo, il ragazzo bussò alla porta ancora una volta. Una piccola finestra al piano superiore della casa si aprì.
<< Ancora tu? Credevo di averti scacciato una volta per tutte! >>
<< Beh, ti sbagliavi vecchio! Io voglio essere allenato, e sono stato mandato qui per permettere che tu facessi questo! >>
<< Chi ti ha mandato? >>
<< Fammi entrare e ti spiegherò >>
La piccola finestrella si chiuse e al suo posto si aprì la porta.
<< Penso che dovrò mostrartela tutta, o sei impaziente di iniziare? >>
<< Un piccolo giro di perlustrazione, poi ti spiego un po' la mia storia e infine se decidi di allenarmi lo farò, altrimenti andrò via. Cosa ci posso fare se lei non mi accetta >>
Scoppiò in una fragorosa risata, a quanto pare Ratonhnhakè:ton aveva dato la prima buona impressione della giornata. O almeno così credeva. Non sapeva se rideva perchè è stata una battuta divertente o se rideva per prenderlo in giro, sa solo che rideva.
<< Bene iniziamo? >> disse il vecchio dopo un attimo di silenzio.
<< D'accordo >> ribattè Ratonhnhakè:ton
Richiuse la porta, facendo diventare la Tenuta buia.
<< Qui la Sala da Pranzo, il Salotto, la Cucina e le scale. Saliamo >>
Salirono le scale molto lentamente a causa della vecchiaia dell'anziano.
<< Ecco qui la Stanza dei Ricordi, un ulteriore Salotto e la Mansarda. Li c'è la fiestra da cui ti ho parlato prima. Adesso tocca a te raccontarmi la tua storia. >>
Scesero le scale e si misero a tavolino.
<< Allora, mi chiamo Ratonhnhakè:ton, sono un ragazzo indiano di 25 anni, ma non so chi sia mio padre. So da quel che ho capito che non è indiano. Ora, io sono una abile cacciatore per ciò da sempre ricavo pelli, zanne etc. da donare a mia madre. Lei in cambio crea per me oggetti utili come freccie, archi, armi di ogni genere e così via. Non ho mai, però, l'opportunità di provarli questi oggetti. Così, mia madre mi ha detto che abitavi qui tu, e che potevi addestrarmi per farmi diventare abile. Se facesse questo per me le sarei grato, accetta? >>
Il vecchio non rispose affascinato dalle parole usate per esprimersi. Era indiano, ma parlava perfettamente anche l'inglese. Ratonhnhakè:ton sconcertato fece per andarsene.
<< Dove vai ragazzo? Certo che accetto. >>
<< Grazie, pensavo in ua risposta negativa >>
<< Non c'è di che. Ah...piacere Achille!>> disse aprendo la porta alle sue spalle. Dentro alla porta c'erano tanti scaffali pieni di libri.
<< Qui ti allenerò, leggendo i libri e passando dalla teoria alla pratica. Prima però devo spiegarti un paio di cose. >>
<< Ovvero? >> disse Ratonhnhakè:ton impaziente
<< I templari. Sono quasi settecento anni che li combattiamo. E sembravano sconfitti, ma ora si stanno ridunando tramano qualcosa. Un'altra guerra probabilmente, e all'interno del continente. Tua madre è venuta a saperlo e conoscendo le tue capacità ti ha mandato da me. >>
<< Una guerra? Lo avevo sentito anche in un locale del Black Creek, mentre ero in viaggio. Ma non mi hanno notato, nessuno sospetterebbe di me. Comunque mia madre ti conosceva? Ecco perchè ora sono qui, ecco perchè le sacche e le armi. Adesso ho capito! >>
<< Beh, meglio così. Comunque visto che si stano riorganizzando serve un nuocvo Assassino che li combatta insieme ai suoi alleati. >>
<< Assassino? >>
<< Coloro che combattono i templari sono Assassini, gente comune che si oppone alle oppressioni, che ha un proprio credo e che si ribella. Io un tempo ero uno di loro. E sono riuscito a sconfiggere i templari. Ora sono vecchio però e tu sei stato scelto per essere il nuovo Assassino. >>
<< Bene. Ora ho le idee più chiare. Quando è pronto possiamo iniziare! >>
<< Sono pronto. Ah e per favore, dammi del tu! >>

Capitolo 5 - Inizia l'addestramento



Tenuta Davenport, 1745

<< Avanti ragazzo, mostrami quel che hai imparato, prima di iniziare l'addestramento. Ti presto la spada che un tempo usavo io. >>
<< Se proprio vuoi vedermi in azione battiti con me! >>
<< Se ci tieni così tanto ti accontento. Sarò anche vecchio, ma sono sempre quello di un tempo. >>
Achille entrò in casa e prese un'Ascia.
<< Così sei sleale! Una spada contro un Ascia! >>
<< Oh, ma questa la userai tu! >>
<< Mi credi buono a nulla, vero? >>
<< Vediamo se quel che penso è vero o no! >>
Disse ridendo e beffandosi. Ratonhnhakè:ton e Achille si lanciarono l'arma e iniziò lo scontro. Un colpo dopo l'altro, scintille, rumore del metallo che si schianta e striscia su altro materiale. Anche se Ratonhnhakè:ton possedeva un'Ascia, Achille era talmente forte che non ebbe la forza di respingere il colpo. Un colpo che andò a segno, togliendo di mano l'Ascia al ragazzo. Disarmato e impotente, prese della sabbia e la scagliò in fronte all'uomo. Con gli occhi pieni di polvere, Achille non potè che cercare di cavarla. Questo fece si che Ratonhnhakè:ton recuperasse l'Ascia e con un colpo rovente ruppe la punta tagliente dell'arma. Achille buttò atterra la spada ormai innocua. Disarmato, attese. Ratonhnhakè:ton scaglio il secondo colpo che avrebbe dovuto mettere al tappeto il mentore. Achille fece uno strano sorriso come se avesse previsto la mossa, e con un'agilità che avrebbe potuto sorprendere anche il più abile degli assassini disarmò il ragazzo. Gli mollò un calcio facendolo finire a gambe all'aria. Con la lama alla gola non potè che dire:
<< Mi arrendo. Achille, sono felice che tu mi abbia accettato come tuo alievo. Vorrei diventare come te e sconfiggere quei dannati templari! >>
<< Ebbene, ragazzo puoi farlo. >> Fece una breve pausa. << Se non avessi attaccato dopo avermi rotto la spada, ma avresti aspettato un mio attacco, probabilmente ora sarei io a stare al tuo posto. Hai grandi potenziali, per diventare un grande assassino. Per questo tuo primo giorno ti insegnerò a difenderti, e ad aspettare il momento giusto per contrattaccare. Ti eserciterai su un manichino. Lo ho dotato di mobilità, è specifico per queste cose. Su prendi l'Ascia. >>
<< Iniziamo bene. Gli mozzerò la testa! >>
<< Fermo. L'Ascia devi darla al manichino. >>
<< Come? >>
<< Dalla al manichino >>
<< Bah...>>
Ratonhnhakè:ton si avvicinò al manichino e gli pose l'arma fra le mani.
<< Bene adesso prendi quella spada di sostituzione a quella rotta e cerca di disarmarlo. >>
Ratonhnahkè.ton fece come setto. Si avvicino al manichino, Achille premette un pulsante e il manichino prese vita. Iniziò un duro scontro. Prima con la spada provò un fendente, ma senza successo. Poi il amnichino sferro un potente colpo, che Ratonhnhakè:ton schivò con agilità, poi si abbassò e colpì la gamba del manichino. Quest'ultimo si piegò e il ragazzo ebe appena il tempo per diarmarlo. Lasciò la sua spada e prese l'Ascia, poi la conficcò con violenza nel petto del manichino.
<< Bravo! Sapevo che avresti avuto successo. Cosa ti avevo detto? Hai grandi potenziali, ma si devono ancora svilupare. Con il tempo succederà. Per oggi abbiamo finito, ora puoi riposarti. >>
<< Grazie, Achille >>
<< Questo e altro, ragazzo! >>
Ratonhnhakè:ton entrò in casa e salì le scale. Preparò la vasca e fece un rilassante bagno. Sembrava così, ma l'allenamento ersa durato più di tre ore.
In fretta si rivestì e scese. Andò in cucina e ci trovò Achille. Stava cucinando un delizioso piatto di Lepre alla cacciatora!
<< Che buon profumo! >>
<< Non disperarti per questo, fra poco più di cinque minuti sarà tutto cotto. >>
<< Bene. Quindi riponi in me la tua fiducia? >>
<< Certo. Ho piena fiducia in te. Ti addestrerò, diventare il più grande assassino della tua epoca. >>
Ratonhnhakè:ton sorrise e Achille ricambiò il sorriso.
Poco dopo si misero a tavola. Che fame! Entrambi mangiarono come lupi, come i lupi che in quel momento stavano mangiando gli animali del villaggio, creando un gravissimo problema nel paese!

Capitolo 6 - Le Giubbe Rosse



Tenuta Davenport, 1745

Un cittadino correva verso la Tenuta. Sbattè violentemente i pugni alla porta.
<< Achille! Devo andare! >>
<< Fai attenzione ragazzo, ho come l'impressione che sia accaduto qualche cosa di brutto. E sicuramente ci vanno di mezzo i Templari. Dannazione! Corri Ratonhnhakè:ton >>
Aprì la porta e la richiuse alle sue spalle.
<< Che succede? Dei Lupi hanno attaccato il villaggio, si sono mangiati il bestiame, galline, tacchini, pecore. Non è rimasto più niente! E sono sicuro presto mangieranno anche noi! Aiutaci messere! >>
<< Fai strada >>
Iniziarono a correre il più veloce possibile, attraversarono campi, boschi e radure ogni tanto perdendosi persino di vista. Tant'era la fretta che neanche si accorsero del lungo tragitto che avevano già percorso.
<< Siam molto vicini, il villaggio è là! >>
<< Non c'è tempo da perdere sbrigati! >> disse Ratonhnhakè:ton, che nel frattempo aveva rincominciato a correre. A circa mezzo chilometro dal villaggio si poteva sentire lo sgradevole odore delle carcasse. Si intravidero i primi resti. Pecore, probabilmente poichè in mezzo ai pascoli. Arrivarono alle mura del villaggio, un Lupo era sopra una donna. Ratonhnhakè:ton estrasse la spada, che aveva nel frattempo dimenticato di restituire ad Achille, e squarciò la gola alla bestia.
<< Grazie! Mi avete salvato la vit...>> si accascio a terra e morì
<< Ah ah ah! Faremo razzia fino in fondo, non deve rimanere nessuno qui! >> diceva una Giubba Rossa rifoderando la spada.
<< Non mi hanno neanche menzionato...>> mormorò al cittadino
<< Hanno ucciso quella povera donna senza scrupoli, e l'anno lasciata morire..>> I suoi occhi si riempirono di lacrime. Lacrime d'odio. Entrò nel villaggio, e trafisse il secondo Lupo. Poi salì su un tetto e utilizzò l'Occhio dell'Aquila. Ne individuò un terzo, usando una fune tesa si gettò sulla bestia che uccise trafiggendogli il cranio. Iniziò a correre per la città, e incontro l'ultimo Lupo a quanto pareva. Quest'ultimo però lo raggiro e gli saltò al collo. Per fortuna Ratonhnhakè:ton fece per abbassarsi e il Lupo fini con il muso atterra. Il ragazzo estrasse la spada, girò il Lupo per ucciderlo quando si accorse che era un cane. Un cane rabbioso. Lo uccise senza pietà. Poi capì.
<< Non sono state le Giubbe Rosse ad uccidere quella donna. Era stata infettata da un morso. ma allora perchè la guardia aveva la spada insanguinata? >> troppe domande e nessuna risposta.
<< Ehi! Che hai fatto a quel cane? >> si avvicinò. << Ma è morto? Maledetto! Farai la sua stessa fine! >> Tre guardie si avventarono su Ratonhnhakè:ton.
La quarta, invece aveva preso un sacco pieno di bombe forti cinquanta volte più del normale. Doveva sbrigarsi, uccidere le tre, avventarsi sulla quarta e salvare gli abitanti e il villaggio.
<< Avanti, se avete le palle fatevi sotto! Codardi! >>
<< Cosa, codardi a noi? Tappati quella fogna ragazzino! >>
Iniziò un cruento scontro. Ratonhnhakè:ton fece roteare il braccio che teneva ben salda la spada, mentre quest'ultima fendeva l'aria. La prima guardia cercò di parare il colpo,ma senza successo. La spada trafisse il collo nudo della guardia facendo uscire un fiotto di sangue. Nel frattempo le altre due guardie sbigottite rimasero immobili, incaute. Ne approfittò, estresse il Tomahawk e lo lanciò. Bersaglio colpito. Si conficcò proprio in mezzo ai due occhi, prima che la guardia potesse fare qualche movimento. L'ultima tentò di fuggire, ma abilmente Ratonhnhakè:ton tramisse la gamba destra della guardia che in un gemitò cadde. La soppresse con la spada, per evitare di farla soffrire ulteriormente. Adesso ne mancava una sola. Recuperò il Tomahawk, e foderò sia quello che la spada colma di sangue. La guardia era lontana, avendo approfittato dell'attimo di combattimento fra il ragazzo e le guardie. Corse, quando si voltò e si accorse di non avere più il cittadino che l'aveva allarmato alle sue spalle. Decise di cercare quest'ultimo. Uso nuovamente l'Occhio dell'Aquila e riusci a individuare il cittadino, con l'ultima guarda rimasta. Era al centro di un palco e urlava:
<< Viene fuori assassino, o giuro che ucciderò quest'uomo! >>
<< Assassino? Mi crede un fuorilegge o un membro della confraternita? >>
Si gettò in una cassa di fieno. Rapidamente uscì e disse
<< Eccomi, sono qui. Liberate questo pover'uomo. Non ha fatto nulla! >>
La guardia fece un sorriso beffardo, alzò il braccio con la spada, pronto a decapitare l'uomo, ma Ratonhnhakè:ton trovo un piccolo pugnale, veloce e letale. Era sul pavimento, accanto al mucchio di fieno, ben nascosto, quasi sembrava averlo nascosto un uomo, forse l'aveva perso qualc'uno. Qualc'uno molto agile, quasi quanto lui, o forse di più. Non perse tempo, prese la mira e lanciò il pugnale. Tagliò le arterie del collo della guardia che morì all'istante. Raccolse l'arma e la depose nella cintura, vicino al Tomahawk e alla spada.
<< Grazie! Sono in debito con voi! Per due volte.Una per la mia vita e l'altra per gli abitanti di questo villaggio! >>
<< Non c'è problema. Vi porgo i miei saluti. >> dando un ultimo addio all'uomo. Lasciò correndo il villaggio, e si diresse verso casa.
<< Chissà di chi è questo pugnale. Beh, di chiunque fosse ora è mio! >> disse entrando in casa.

Capitolo 7 - Fine dell'allenamento!



Tenuta Davenport, 1750

Sono passati cinque anni dall'assedio al villaggio, e per tutto questo tempo il pugnale è stato nascosto in un cassetto. Nessuno a parte Ratonhnhskè:ton sapeva della sua esistenza. Nessuno a parte colui che lo ha perso. Tutti questi anni di allenamento lo avevano reso una potente macchina letale. Ancora però non è diventato un Assassino. E non ha rivelato l'esistenza del pugnale ad Achille. Forse è giunto il momento sia di rivelare il segreto che di fare in modo che Ratonhnhakè:ton diventi un Assassino?
<< Achille! >> disse scendendo in fretta e furia le scale. << Non te lo ho detto, ma cinque anni fa trovai un pugnale. >>
<< Lo trovasti quando salvasti il villaggio? >>
<< Si, vicino al mucchio di fieno che ho usato per riuscire a scendere a terra. Lo ho raccolto e ho ucciso la guardia. >>
<< Perchè non me lo hai detto subito? Perchè cinque anni fa hai cambaito la versione dei fatti? >>
<< Forse ero troppo giovane estupido o forse ho avutovi miei buoni motivi per farlo >>
<< Dove lo hai messo? >> disse, ignorando quello che aveva detto Ratonhnhakè:ton
<< Achille! Aspetta! Sono cinque anni che mi alleno. Ormai ho trent'anni, non pensi che sia pronto per diventare un Assassino? >>
<< Oh, Ratonhnhakè:ton io sono diventato Assassino a quindici anni e ti assicuro non è stata una bella esperienza. Ma tu sei ormai un uomo. Dimmi dov'è il pugnale, poi ti farò fare un'altro po' di esercizio con quest'ultimo. Se riuscirai a superare la prova, ti donerò le Vesti da Assassino. >>
<< Grazie. Lo ho messo in camera, secondo cassetto dell'armadio. >>
Achille aprì la porta, a sua volta aprì l'armadio, contò i cassetti, uno,..due!
Lo tirò con forza e ne estrasse il pugnale. Lungo, lama affilata, sottile, manico in Oro, punta in Acciaio. Al centro del manico del pugnale si distingueva il simbolo degli Assassini.
<< Non c'è dubbio >> disse Achille. << Dai materiali e dalla composizione direi che è antico. Non so chi lo avesse come e dove lo ha trovato, quel che importa è che ora lo abbiamo noi. Dobbiamo riuscire a capire cosa simboleggia e cosa farne. Potrebbe essere stato fatto all'epoca di Altair o di Ezio >>
<< Altair, Ezio? >> disse stupito Ratonhnhakè:ton
<< Si. Non te ne ho parlato? Sono i primi due Assassini della storia >>
<< Capisco. Così questo pugnale potrebbe essere molto antico...>>
<< O di settecento anni o di duecento, Ratonhnhakè:ton >>
<< Beh, quindi sappiamo che è stato forgiato molto tempo fa, è un pezzo unico, raro e fatto apposta per un Assassino. Un epoca in cui andvano per lo più quei materiali. Perchè non donarlo a me? Potrebbe essermi utile. >>
<< Era quello che intedevo fare, altrimenti non ti avrei detto che ti avrei allenato in quel'ambito. >>disse Achille
Ratonhnhakè:ton annuì. Scesero in silenzio le scale, aprirono la porta sul retro, e la richiusero dietro di loro. Questa volta l'ambientazione era cambiata. Non c'erano ne manichini mobili, ne manichini immobili. Non c'erano spade e falcioni con cui combattere. Questa volta c'erano solo dei berasagli con cui provare a lanciare frecce e pugnali.
<< Qui ti allenerai. Prima di tutto centra il bersaglio. Se ci riuscirai passeremo alla prova successiva. Prendi la mira con calma e tira quando ti senti pronto. >>
<< D'accordo. Adesso!! >>
Ratonhnhakè:ton fece un tiro, ma non centrò il bersaglio.
<< Riprova! Nessuno ha fretta. >>
<< Fiuuuu. Ok, tre, due, uno...adesso, via!! >>
Questa volta fece un tiro così potente e giusto che non solo colpì in pieno il bersaglio, ma lo trapassò addirittura.
<< Ottimo. Adesso, proviamo con un bersaglio in movimento! >>
Achille rientrò in casa e riuscì ad aprire la porta nonstante avesse un grosso peso da portare. Un manichino che si muoveva lateralmente senza sosta.
<< Prova a colpirlo. E se non ci riesci al primo botto non demordere! Riprova e riprova finche non riesci! >> disse Achille sistemando il manichino.
Poi premette un pulsante sul retro dell'oggetto e questo iniziò a muoversi.
<< D'accordo. Si rincomincia...perchè non sento nulla? Di solito concentrandomi così riesco a trovare il momento giusto per attaccare...Non posso abbandonare tutto. Devo tirare quel pugnal...>>
Ratonhnhakè:ton ebbe una visione. Un maestro assassino, con uno splendido vestito bianco luce, con una striscia rossa che percorreva da metà schiena fino alle rotule circa stava assassinando un templare, con un coltellino. Capì tutto.
Tirò il pugnale e trafisse la testa del manichino.
<< Ottimo. Come ci sei riuscito? >>
<< Achille...Ho avuto una visione. Un Assassino dal vestito bianco con una riga rossa da metà schiena fino alle rotule, lanciava il pugnale, e assassinava un templare. In quell'istante ho capito tutto. Ho capito quando tirare il pugnale, quando è stato perso l'oggetto, di chi era, ma ancora non so come sia finito lì. Cosa succede? >>
<< Non ti preoccupare. Stai sviluppando le tecniche da Assassino, è normale. Anzi se non fosse così mi preoccuperei. L'allenamento ha dato i suoi frutti. Sei un Assassino a tutti gli effetti! Seguimi. >>
Rientrarono in casa, si recarono all'entrata, svoltarono a destra, e Achille tirò un candelabro, lì vicino, attaccato alla parete.
<< Mi sono sempre chiedto a cosa servisse. >> disse Ratonhnhakè:ton
<< Ora lo sai >> ribattè Achille
<< Già ora loso >> ribattè a sua volta il ragazzo.
Scesero le scale adagio, svoltarono a destra e con grande sorpresa di Ratonhnhakè:ton sul manichino della Tenuta c'erano appese le Vesti da Assassino. Blu i polsotti, eleganti, bianca il resto dell'armatura. Lunga quasi fino all'altezza delle ginocchia con fondo blu chiaro.
<< Queste sono le Vesti da Assassino. Le maniche sono dotate di Lame Celate.
Ti serviranno credimi. Inoltre avrai in equipaggiamento un'arma da fuoco, arco, frecce, dardi da corda, trappole, esche, e molto altro. Inoltre p meglio cambiare il tuo nome, altrimenti i templari potrebbero insospettirsi. >>
<< Come dovrei chiamarmi? >>
<< Che ne dici di...Connor? >>
<< Connor?..Connor..d'accordo! >>
<< Ottimo, compi la tua missione Connor, abbi cura di te >> disse Achille aprendo la porta principale, mentre Connor usciva.
<< Finalmente sono un Assassino. Tutti questi anni di addestramento hanno dato i loro frutti! >> disse fra se e se Connor
Salì su un albero e di lì proseguì per la Frontiera!

Capitolo 8 - Indagini



Frontiera 1750
Connor, un nuovo Assassino da poco entrato nella confraternita, era ormai abile come i suoi antenati. Era fiero di appartenere a quella schiera e seguire le orme di Ezio e Altair. Agile come un Leopardo, ma con la forza di un Leone, Connor saltò da un ramo distante 5 metre dall'altro. Mentre si divertiva, saltando di qua e di là, come fosse un bambino, non si accorgeva che qualcun'altro stava per recapitargli una lettera. Il nativo americano se ne accorse solo quando, dopo essersi avvicinato abbastanza a Boston, un uomo in calzettoni, gilè e cravatta, urlava e si sbracciava con una busta in mano.
<< Connor! Connor! >> urlava. Lo riconobbe.
<< Achille! >>. Scese dal ramo gettandosi a terra accuratamente badando di non farsi male. Corse. Si fermò prima di travolgere il vecchio.
<< Connor calmo. Ho ricevuto questa da tua madre. >> Consegnò la busta.
<< Una lettera? >>. La aprì, la sbustò.
<< Leggi, cosa aspetti? >>
Diceva:
<< Connor sono tua madre, ti scrivo questa lettera perchè volevo informarti di un fatto accaduto di recente. Sono arrivati degli uomini che dicevano di dover radere al suolo il nostro territorio per volerci costruire una nuova città. Ho ricavato informazioni, l'uomo si chiama Thomas Heardy. Non era solo e non potevamo fare niente. La grande madre mi ha consigliato di rivolgermi a te. Aiuta me e la tua patria, figlio mio.>>
<< Madre... >> stava per commuoversi, ma si trattenne.
<< Connor, non devi per forza dimostrarti forte, per una volta puoi anche lasciarti andare, anche i migliori hanno dei bassi e dei alti. >>
<< No, Achille. Non posso dimostrare pietà. Non devo, io devo essere sempre forte e lottare per quello in cui credo! >>
<< Connor, sei sempre stato una testa dura, ma... >>
<< Basta! Ora come ora è inutile discutere. Devo indagare di più su questo caso. Ci vediamo alla Tenuta, vecchio. >>
<< Aspetta, ragazzo. Prendi, potrà servirti! >> disse consegnandogli il
pugnale.
Connor lo prese con delicatezza, lo guardò per un attimo, lo strinse e lo mise accanto alla Spada. Adesso aveva una Set di Armi completo, gli rimaneva solo l'imbarazzo della scelta. Quindi, con la velocità di un Falco si inoltrò nella cittadella, lasciandosi alle spalle quel luogo fresco e incontaminato.
Notò che a Boston c'erano molte più Giubbe Rosse che quante ne avesse mai immaginate. Non sembravano molto attente però, si facevano gli affari loro e parlavano di esecuzioni compiute giorni prima. Connor ne urtò una, per errore, e immediatamente questa gli bestemmiò contro dicendogli di sparire. Avrebbe voluto tanto spaccargli quella faccia da culo che si ritrovava, ma doveva restare in incognito. Così, si incamminò per le strette strade di Boston in cerca di qualcuno che potesse dargli qualche informazione. Poco fuori del distretto Centrale, quindi all'inizio di quello Nord, in un piccolo corridio che terminava in un grosso muro, trovò un pezzo di giornale, che un ragazzino poco lontano cercava di vendere a basso costo. Non era stupito, lo aveva visto fare altre volte, la prima volta che era venuto qui. Sono orfani e cercano di guadagnarsi da vivere in questo modo. Un articolo in prima pagina lo attrasse:
"Thomas Heardy minaccia la rasa al suolo del territorio più a Nord della Frontiera. Una terra abitata da sporchi indigei che vogliono solo rendere più brutto e mal concio quesot bellissimo continente!"
<< Adesso capisco perchè Achille mi ha fatto cambiare nome >> disse con un pizzico di rancore in gola. Doveva agire in fretta o avrebbero conquistato quel territorio. Salì sul tetto più vicino, si arrampico su una finestra, poi si slanciò in alto. Ebbe il tmepo di atterrare morbidamente su una colona in pietra ancora integra. Da lì si arrampicò sul muro e saltò indietro andando ad atterrare perfettamente sul camino di una casa. Cercò il punto di osservazione più vicino.
Individuato lo raggiunse e ci si arrampicò senza fatica. Aveva un gran coraggio, si sentì libero come un'aquila, il vento che gli arrivava in faccia, si alzò, esplorò l'ambiente circostante, usando per la prima volta e volontariamente l'Occhio dell'Aquila. Individuò il bersaglio. Due uomini che litigavano per una strana busta. Immediatamente si gettò nel carro di fieno sotto al punto di osservazione
e si diresse verso i due litiganti.
<< Scusate >> disse rivolgendosi a quello più alto. L'altro scappò.
<< Bravo! Adesso chi lo riprende più >>
<< Cosa contiene quella busta? >> ribatte Connor
<< Informazioni su Thomas Heady >> disse l'uomo.
<< Lo riprendo io! >> disse allora l'indiano
Corse verso il ladro, salì su un montacarichi e proseguì sui tetti. Lo intravide mentre stava per svoltare l'angolo, saltò attera finendogli sopra.
<< La tua corsa termina qui! Dov'è la busta? >> disse Connor in tono grottesco
<< E-e-cc--ola...>> disse, balbettando.
<< Vai, non farti più vedere. >>
Connor tornò da quall'uomo più alto, ma era sparito. Dov'era andato?
Ciò non importava ora aveva la busta. La aprì e lesse.
Tornò alla tenuta gli raccontò ad Achille quel che era successo e disse:
<< Achille, abbiamo un bel problema >>
<< Come? Dammi qua....Cosa? Dice che vogliono assassinare Brush! >>

Capitolo 9: Presente


Presente - 2013

<< Desmond! Desmond! >> Lucy lo chiamava. Lui ovviamente le rispondeva.
<< Lucy..che succede? >> le rispose. Si alzò dall'Animus e con la mente in confusione si sedette sulla sedia li accanto.
<< Non c'è nulla di particolare. Abbiamo notato che ti muovevi..nervosamente e, abbiamo deciso di svegliarti. Puoi tornarre nell'Animus se vuoi, ma ti consiglierei di esplorare un po' qui attorno. >>
<< Si.. >> annuì pensieroso. Si alzò d'impeto e girò le spalle agli amici dirigendosi dal padre.
<< Desmond! >> Lo accolse << figlio mio >> continuò << dimmi. >> concluse.
<< Lucy mi ha suggerito di prendermi una pausa dall'Animus. Ha detto che avrei fatto meglio a esplorare questo luogo. >> disse in tono scocciato.
<< Ha ragione! Qui attorno esistono dei punti speciali, fonti di energia chiamati "Accessi". Sono manufatti rari che ci permetteranno di aprire la segreta per recuperare la Mela dell'Eden. Man mano che procedi e sblocchi ricordi del tuo antenato gli Accessi aumentano, se ne possono trovare un massimo di 10. Dovresti averne sbloccati 2 fin ora. Cerca quelli, invece di fare tutto all'ultimo momento! >> l'ultima frase la disse in tono pittosto aspro. Poi si rigirò nella speranza di vedere il figlio muoversi di lì e cercare i 2 manufatti. Invece Desmond si avvicinò, gli posò una mano sulla spalla e domandò:
<< Lo farò. Sai dove posso trovarne almeno uno? >>
<< No, parti di lì, procedi se trovi qualcosa che luccica avvicinati. Per individuarli prova ad utilizzare l'Occhio della Aquila. Buona fortuna. >>
<< Mm..si...grazie >> disse in tono basso che sembrò rivolto a se stesso.
Poco lontano trovò una palizzata creata grazie a uno strano materiale. Assomigliava molto a un ramo, ma molto più spesso e lungo di quest'ultimo. Ci saltò sopra e si accovacciò. Poi sporgendosi in avanti saltò sulla prossima delle palizzate che si estendevano e terminavano con un grande piano. Si fece coraggio proseguì di lì saltando da un posto all'altro.
E fu li che, dopo aver compiuto una così detta Corsa Acrobatica, arrampicandosi, saltando e correndo, trovò Minerva. Era una specie di visione astrale. Lei mostrava a Desmond il futuro. Gli mostrava la terra, i suoi abitanti come, per le guerre, la avrebbero rasa al suolo. E infine gli mostrava la distruzione dell'universo. Desmunde sapeva di dover fermare questo prima che sia troppo tardi, ma come?
Dopo avergli mostrato parti sfocate sulla terra disse rivolgendosi a lui:
<< Desmond, cerca in alto, cerca in alto, manufatti gialli, antichi solo tu sai dove trovarli, usa le tue abilità e fidati di te stesso. Cerca, perchè chi cerca trova... >>
E con queste ultime parole scomparve insieme alle visioni. Se ne è andata prima che lui potesse ribattere, potesse dire qualcosa, ma Desmond lo sapeva cosa voleva dire. In alto, simboli gialli, abilità tutto questo sapeva cosa significava.
Tirò un respiro profondo, caricò e saltò. Ce la fece. Incerdibile ma ce la fece. Ora di lì si arrampicò, vedeva i suoi antenati gettarsi nel carro li vicino. Capì. Un punto di osservazione! Si fece coraggio e salì ancor più velocemente. Arrivato in cima si apprestò ad accovacciarsi, e scrutò il posto. Si sentì libero, ora sapeva dove trovare quei manufatti, attivò l'Occhio dell'Acquila. Effettivamente qualcosa brillava a circa 300 metri di distanza da lui. Ma c'era solo quello. Perchè?
Non importa adesso, prima bisogna recuperare quello! Si gettò nel carro di fieno e appena uscitò si scrollò di dosso i rimasugli. Corse, saltò e si arrampicò fino a raggiungerlo. 300 metri non difficili da raggiungere. Ora aveva davanti quel bellissimo manufatto. Lo raccolse ed ebbe una strana visione. La terra, Minerva e il secondo manufatto. Si guardò attorno. Attivò nuovamente l'Occhio dell'Acquila e localizzò l'obbiettivo. Lo raggiunse. Era a terra bastava scendere e recuperarlo. Appena lo prese Minerva tramite questi manufatti parlò:
<< Desmond sapevo che ci saresti riuscito. Adesso non ti resta che cercare più informazioni entrando nell'Animus. Buona fortuna >> Sparì.
Desmunde raggiunse il padre e gli amici.
<< Sono riuscito a trovare i manufatti e poi Minerva...>> e raccontò loro tutto l'accaduto.
<< Ottimo, adesso puoi tornare nell'Animus allora >> disse suo padre andando al sodo.
<< Si, tanto per te conta solo quello vero? >>
<< Desmond per favor..>>
<< No! Basta! >> disse in tono pacato.
Si diresse verso l'Animus, diede un ultima occhiata in giro, pose i manufatti sulla scrivania a fianco dell'Animus, si stese e si rilassò dopo tanta fatica. Dopo poco era già assopito...

TO BE CONTINUED...

Edited by Excellent Assassin's - 7/4/2013, 16:51
 
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»Eziø
view post Posted on 15/2/2013, 09:24     +1   -1




Bella^^ l'unica pecca e' che non vai mai a capo ^^'
 
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\\ Kanda //
view post Posted on 15/2/2013, 11:17     +1   -1




Bel capitolo, atmosfera rilassata e tranquilla =)
Mi unisco a Ezio, però, qualche volta dovresti andare a capo, darebbe più senso alla narrazione e introdurrebbe delle pause che permetterebbero di leggere tutto più agevolmente. =)
 
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Excellent Assassin's
view post Posted on 15/2/2013, 20:49     +1   -1




Scusate per il prossimo capitolo metterò in ordine ^^
Comunque grazie a entrambi per il consiglio! :)
 
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Excellent Assassin's
view post Posted on 15/2/2013, 22:23     +1   -1




Aggiornato con capitolo 2 vedete se così va meglio...
 
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\\ Kanda //
view post Posted on 16/2/2013, 15:38     +1   -1




La storia mi piace, già te lo dissi ^_^
Per andare a capo intendevo separare meglio i concetti (per esempio, ad ogni fine discorso diretto andare a capo, cose così insomma =) )
In ogni caso però mi piace aspetto il continuo ;)
 
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Excellent Assassin's
view post Posted on 16/2/2013, 16:11     +1   -1




Grazie a te Kanda sono riuscito a metterlo a posto. Ho fatto come da te consigliato e sono felice che ti piaccia ^_^
 
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view post Posted on 16/2/2013, 18:16     +1   -1
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Priore

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La storia mi piace anche se sinceramente non ho la minima idea di come si pronuncino i nomi nativi dei personaggi, non è che potresti dirmelo a grandi linee così almeno mi faccio un'idea? xD
Per il resto ci sono un paio di errori di grammatica e ortografia; nel primo capitolo ad esempio passi dal presente al passato in pochi righi:
CITAZIONE
Ratonhnhakè:ton esce di casa, per parlare con la madre poco fuori dal villaggio accompagnato dal suo più grande amico Kanen'tò:kon.
[...]
Era la prima volta che andavo in Frontiera, ma è come se ci fossero stati da sempre. Seguirono il sentiero principale e non molto distante dal villaggio trovarono la madre di Ratonhnhakè:ton. << Madre! >>
Disse dopo un attimo di silenzio.

Suona male, è meglio mantenere lo stesso tempo per tutta la storia!
Poi qui:
CITAZIONE
<< Si, morta stesa atterra e piena di segni strani, sicuramente non può
essere stato neanche il più brutale degli esseri umani! >>.

"Atterra" non esiste, si dice proprio "a terra". (lo so, nel dirlo ad alta voce la 't' sembra doppia, l'italiano è una strana lingua xd)
Poi ho trovato un po' strano trovare scritte in maiuscolo cose come Cibo, Frecce e Lupo, fa tanto videogame dove le cose importanti sono scritte in modo diverso xD
 
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»Eziø
view post Posted on 16/2/2013, 18:35     +1   -1




Criticona -_- xDD Bella **
 
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Excellent Assassin's
view post Posted on 16/2/2013, 18:49     +1   -1




Cavo gli errori di scruttura, ma i nomi in maiuscolo li lascio perchè piacciono a tutti ù_ù xD
Grazie Ezio su di te posso fare affidamento :asd:
 
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view post Posted on 16/2/2013, 18:57     +1   -1
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Priore

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CITAZIONE (»Eziø @ 16/2/2013, 18:35) 
Criticona -_- xDD Bella **

Io? Ma dove? *Nasconde distintivo da Grammar Nazi* ù__ù
Vabbè, lo faccio sempre in buona fede ovviamente, altrimenti non si migliora! ù_ù
 
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Excellent Assassin's
view post Posted on 16/2/2013, 19:10     +1   -1




Vero! Fra poco posto anche il capitolo 3 prima devo farlo però entro stasera sarà bello caldo pronto da leggere!
 
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Excellent Assassin's
view post Posted on 16/2/2013, 21:30     +1   -1




Aggiornato con capitolo 3! Buona lettura!
 
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\\ Kanda //
view post Posted on 16/2/2013, 21:42     +1   -1




Uhm...ci sono delle cose che non ho capito...
In cosa dovrebbe aiutarlo questo Achille? E poi, sa già dell'esistenza dei Templari? (quest'ultima domanda magari è data dal fatto che non ho ancora giocato ad AC3, però dato che hai detto che è diversa, credo che sia una cosa da spiegare...poi vedi tu ^^)
Vedo che adesso vai a capo ed anche la sintassi è migliore ^_^
Sembra tutto un po' troppo videogioco e poco narrazione, non so poi se sia un effetto voluto, ma è la mia impressione.
 
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Excellent Assassin's
view post Posted on 16/2/2013, 22:17     +1   -1




CITAZIONE (\ Kanda // @ 16/2/2013, 21:42) 
Uhm...ci sono delle cose che non ho capito...
In cosa dovrebbe aiutarlo questo Achille? E poi, sa già dell'esistenza dei Templari? (quest'ultima domanda magari è data dal fatto che non ho ancora giocato ad AC3, però dato che hai detto che è diversa, credo che sia una cosa da spiegare...poi vedi tu ^^)
Vedo che adesso vai a capo ed anche la sintassi è migliore ^_^
Sembra tutto un po' troppo videogioco e poco narrazione, non so poi se sia un effetto voluto, ma è la mia impressione.

Allora Achille lo aiuterà ad allenarsi poichè sua madre gli ha dato le armi (anche se in realtà sara un mezzo perchè Connor diventi un Assassino) e se ti riferisci ad Achille si lo sa perchè è stato un Assassino anche lui (ti ho spoilerato tutto :asd:) e se ti riferisci a Connor lo è venuto a sapere nella locanda. Quello dell'effetto è voluto nei capitoli dopo però rallenterò il tutto e farò un effetto narrazione. Tutto a suo tempo! ^_^
 
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40 replies since 14/2/2013, 21:25   289 views
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